From Eco to Bolter: what remains of mass culture in the digital age

Autori

  • Sergio Brancato Università degli Studi di Napoli Federico II

Parole chiave:

mediologia; cultura di massa; digitale.

Abstract

A ormai sessant’anni dalla sua pubblicazione, cosa resta di attuale in quello che potremmo considerare come uno dei grandi libri-feticcio della cultura italiana? Tornare a riflettere su un testo epocale come Apocalittici e integrati ha senso solo se lo inquadriamo dal punto di vista dell’oggi, rileggendolo per coglierne i termini e la natura dell’inevitabile oltrepassamento, il suo restituire il clima di un tempo storico dal quale siamo ormai separati – sebbene nella percezione di una prossimità che lo rende ineludibile al fine di comprendere noi stessi, poiché oggi l’opera di Umberto Eco è essenzialmente la misura di tale distanza:
la tesi del presente contributo è che, specie in ambito nazionale, Apocalittici e integrati non sia semplicemente collocato in un altrove storico, quanto invece che ne rappresenti il confine. Attraverso il confronto con autori e scuole della mediologia, da Marshall McLuhan a Edgar Morin fino a Jay David Bolter, l’articolo intende ricostruire le dinamiche del conflitto che Eco ha contribuito a rendere attive nel quadro dei mutamenti paradigmatici tra la cultura di massa e la svolta digitale.

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Pubblicato

2025-05-05

Come citare

Brancato, S. (2025). From Eco to Bolter: what remains of mass culture in the digital age. Journal of Inclusive Methodology and Technology in Learning and Teaching, 5(1). Recuperato da https://inclusiveteaching.it/index.php/inclusiveteaching/article/view/262