Post-human condition between humanoid machines and the dematerialisation of bodies

Autori

  • Sofia Boi
  • Martina De Castro Università degli Studi Roma Tre
  • Umberto Zona

Parole chiave:

Intelligenza artificiale, general intellect, post-umano.

Abstract

Fin dall’antichità, il rapporto tra gli esseri umani e i dispositivi tecnologici è stato denso di ripercussioni sui processi di sviluppo e di civilizzazione. In particolare negli ultimi 100 anni, tale rapporto si è fatto talmente stretto da determinare interfacciamenti sempre più invasivi, attraverso innesti, protesi e fusioni fra la componente macchinica e quella umana: robot, androidi e cyborg sono il prodotto di questo processo che, con l’avvento dell’intelligenza artificiale, sembra avviarsi verso la costruzione di una “macchina cognitiva estesa”, all’interno della quale convivono e interagiscono il corpo, l’ambiente sociale e tutti quei dispositivi cognitivi, linguistici e culturali di cui l’uomo quotidianamente si serve. Per leggere la natura di queste trasformazioni, gli autori fanno riferimento all’universo mediale e al pensiero di studiosi come Marx, Vygotskij, Clark e altri, ipotizzando che in un futuro molto prossimo lo sviluppo dell’intelligenza artificiale ci condurrà in una dimensione sempre meno corporea, governata da un general intellect che, per esprimere tutte le sue potenzialità di cooperazione sociale, dovrà però necessariamente affrancarsi dalla morsa capitalistica.

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Pubblicato

2025-05-05

Come citare

Boi, S., De Castro, M., & Zona, U. (2025). Post-human condition between humanoid machines and the dematerialisation of bodies. Journal of Inclusive Methodology and Technology in Learning and Teaching, 5(1). Recuperato da https://inclusiveteaching.it/index.php/inclusiveteaching/article/view/274